Le Terme di Sarnano

In principio era l’acqua.
La storia delle Terme di Sarnano.

Ego sum salus et letitia, si legge all’ingresso dello storico Parco delle Terme di Sarnano. “Io sono salute e letizia”. Il soggetto, naturalmente, è l’acqua.
Del resto, Sarnano con l’acqua ha un legame ancestrale. Il nome stesso, secondo una delle ipotesi etimologiche avanzate dagli storici, potrebbe indicare la vicinanza di corsi d’acqua. Sarnano, infatti, si trova tra due torrenti, il Rio Terro e il Tennacola, e il suo territorio è ricco di sorgenti d’acqua dalle proprietà curative. Tra queste ci sono le acque della fonte di San Giacomo, note ai locali già dal XVI secolo.

La prima citazione nella letteratura medica di queste acque risale alla prima metà dell’Ottocento, quando il Dottor Cenni, medico condotto del paese, nella sua Topografia medica di Sarnano e suo territorio descriveva l’ottima qualità dell’acqua della fonte di San Giacomo.
Perché mai i sarnanesi avessero intitolato questa sorgente al Santo predicatore del Quattrocento nessuno lo ricorda più. A dire la verità, è possibile persino che il nome non si riferisca a San Giacomo della Marca, ma a San Giacomo Apostolo, protettore dei pellegrini, a cui era intitolato un Hospitale trecentesco che sorgeva non lontano dalla fonte.

Qualunque fosse il Santo in questione, i sarnanesi ribattezzarono quella fonte con il nome di “acqua de Gnagnà” e, come spesso accade, per quasi un secolo non fecero più caso alle sue particolari proprietà.

A riportare in voga l’acqua di San Giacomo fu un gruppo di operai, che verso la fine degli anni Venti stavano ristrutturando il ponte tra Sarnano e Gualdo e, dissetandosi alla fonte vicina, ne sperimentarono involontariamente le proprietà diuretiche. Come potete immaginare, gli operai ne parlarono agli amici, che ne parlarono alle mogli, che ne parlarono alle amiche. Insomma, in un battibaleno, tutti i sarnanesi, compreso il poeta Enrico Ricciardi, andarono a constatare le proprietà diuretiche dell’acqua di Gnagnà.

In quegli anni il termalismo stava prendendo piede in tutta Italia e una scoperta del genere non passò certo inosservata. Nel 1929 il Podestà di Sarnano, Delio De Minicis, incaricò l’Università di Camerino e il Laboratorio Provinciale di Igiene di effettuare le prime analisi chimiche e batteriologiche. I risultati attirarono l’attenzione del Prof. Silvestro Baglioni, fisiologo di fama internazionale, il quale, dopo aver compiuto ulteriori analisi, studi fisiologici e sperimentazioni, stabilì che le acque di San Giacomo, per il loro equilibrio ionico e la loro estrema purezza batteriologica, avevano proprietà diuretiche, decongestionanti e lassative, tali da possedere, da sole, le caratteristiche delle acque delle più rinomate Stazioni Termali italiane.

 La Stazione Termale di Sarnano iniziò ufficialmente le sue attività nel 1933, dopo aver ottenuto il riconoscimento ministeriale. Il complesso termale fu costruito proprio in prossimità della fonte, immerso in un grande parco che cresceva rigoglioso intorno alla mescita dell’acqua di San Giacomo.

Questa è la storia delle Terme di Sarnano. O almeno, l’inizio della storia.

Il parco della sede storica delle Terme di Sarnano.

Non solo acqua.
Le cure termali a Sarnano.

Nel corso degli anni, le Terme di Sarnano si sono convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale e hanno ampliato la propria offerta di servizi, diventando un centro termale rinomato in tutta Italia.

All’acqua oligominerale “San Giacomo”, utilizzata per le cure idropiniche e indicata per malattie dell’apparato urinario, digerente e del ricambio, si sono aggiunte altri due tipi di acqua termale, provenienti da fonti situate nel territorio sarnanese e convogliate all’interno dello stabilimento.

La prima è l’acqua oligominerale bicarbonato-calcica “Tre Santi” che, con il suo contenuto di magnesio e bicarbonato e l’equilibrio chimico dei suoi oligoelementi, viene utilizzata nella balneoterapia ed è indicata per la cura delle malattie reumatiche e delle affezioni del circolo venoso e arterioso.

L’altra è l’acqua minerale sulfurea-salsa “Terro”, ricca di ione idrogeno solforato, che viene utilizzata:

  • nelle cure inalatorie per il trattamento di malattie croniche dell’apparato respiratorio,
  • nella balneoterapia per il trattamento di malattie artro-reumatiche e cutanee,
  • nelle cure ginecologiche per le affezioni croniche dell’apparato genitale femminile.

Un’equipe di medici si occupa di effettuare visite specialistiche ed esami diagnostici, mentre, nel reparto di fisioterapia, un team di professionisti altamente qualificati pratica kinesiterapia e riabilitazione, terapia fisica e strumentale.

Lo staff del reparto estetico, invece, offre un’ampia gamma di trattamenti di bellezza e massaggi.

La nuova sede delle Terme di Sarnano.

Un’esperienza rigenerante tra acque termali, percorsi terapeutici, benessere ed estetica, immersi nella natura incontaminata dei Monti Sibillini.

Dopo 84 anni di attività, la sede storica delle Terme di Sarnano è stata resa inagibile dal terremoto del 2016. Ma dalle crepe del sisma è filtrato un vento di rinnovamento e, nel giro di pochi mesi, le Terme di Sarnano si sono trasferite in un nuovo stabilimento, dove sono state convogliate le tre acque curative.

Oggi, il nuovo stabilimento termale è situato in via De Gasperi n. 28, su un colle con vista panoramica sul centro storico di Sarnano e sulle montagne circostanti.

Nelle nuove Terme di Sarnano, oltre a fruire di tutti i servizi sanitari e dei diversi percorsi terapeutici offerti nel vecchio stabilimento, potete rigenerarvi nella SPA dotata di percorso hydrolife con acqua termale, bagno turco, bagno romano, docce emozionali e, durante l’estate, potete godervi un bagno termale all’aperto nella piscina esterna affacciata sui Monti Sibillini.

Infine, potete soggiornare direttamente all’interno della struttura in uno degli spaziosi appartamenti disponibili in formula Residence.

Tutto questo, immersi nell’aria pulita e incontaminata dei Monti Sibillini, custodi e garanti della purezza delle nostre acque.

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